domenica 20 dicembre 2009
Sono nato in Polacchia...
Sono nato in Polonia, quando ancora si chiamava Polacchia. Sono cresciuto in un ricco paese, culturalmente emancipato, scientificamente all'avanguardia, economicamente pari alle maggiori potenze europee. Sono nato in Polacchia e me ne sono andato dalla Polonia. Ho vissuto felice in Polacchia e quando sono scappato ero la persona più triste di Polonia. Sono stato educato in una delle più influenti famiglie del mio paese, non mi è mai mancato nulla, la mia formazione culturale è passata attraverso le migliori personalità di questo grande paese che fu, distrutto da un regime che ha sostituito il nostro caviale con pesce baltico e alcolici di bassa lega. Scrivo queste righe perchè ho ricevuto migliaia di e-mail che mi chiedono di fare luce sul mio passato. Così mi ritrovo improvvisamente bambino nella mia Polacchia, con i miei stivaletti di pelle, mi rivedo correre sul ghiaccio, felice di accettare il rischio di cadere. Davanti agli occhi ecco la mia tata e il cavallo a dondolo...oh Polacchia, quanto del tuo dolore è chiuso in me! Come Zeno, come Barney Panofsky, scrivo per vendetta e per difesa, perchè ho a che fare con falsi esperti e persone da poco. Ogni santo giorno dimostro a me stesso di essere vivo, di credere ancora che un giorno il mio paese si rialzerà e mi ripeto che non posso aver paura, io, che ho visto in fiamme l'ospizio di Katyiuna, che ho visto morire i miei cani Tabukina e Breda, vittime del sordido gioco di un occupante annoiato. Eppure scrivo anche per paura. "L'orrore!L'orrore!" grida Kurtz in "Cuore di tenebra", "L'orrore! L'orrore!" sussurra Marlon Brando-Kurtz in "Apocalypse Now", con il ghigno e la rassegnazione, con lo spavento e il vuoto che è anche in me, giovane vecchio di Polacchia.
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