mercoledì 6 gennaio 2010
Frammento della fuoriscita da Polacchia
Quando arrivai alla prigione di stato avevo con me solo un po' di polenta, nascosta nell'unico calzino che indossavo. No, non lo indossavo ad un piede, come sarebbe logico e giusto.Lo usavo piuttosto come sospensorio, indispensabile per chi è riuscito a scappare in quel periodo dalla Polacchia spacciandosi per attore di porno colti e di un certo livello. Alla prigione di stato fui accolto come una celebrità, visto che avevo sparso la voce di aver partecipato a "Le collegiali dal Preside" e "Sodoma in bidelleria". In realtà quei porno li avevo solo visti ad una proiezione organizzata in Polacchia, ma la mia somiglianza con il protagonista, tal "Futek", un bielorusso dalle doti inaspettate e il viso d'angelo, giocò a mio favore. Cominciarono ad arrivarmi pacchi di polenta e cicche al limone in quantità industriale, la mia cella era stracolma di leccornie di ogni tipo, compresi i tanto celebrati cazzi alla Voronoff. L'unico prezzo da pagare era rispondere a ogni tipo di domanda su qui film. Il porno colto e di un certo livello era all'avanguardia nella Polacchia di quegli anni: consisteva in un misto di soft e hard core inframmezzati da declamazioni di poeti turchi, Ugo Foscolo, possibilmente quello de "I sepolcri" e vere e proprie lezioni di filologia romanza, in cui si cercava, nella maggioranza dei casi, di dimostrare l'inestistenza di qualcuno o l'esistenza fisica di entità astratte. Il porno era buono, soliti giochi di sguardi, qualche compromesso sull'anal; le lezioni invece erano mediocri, cosa che i miei compagni di prigionia capirono subito, non appena cominciai a tenere io lezioni correttive ai peggio assassini di Polacchia, scappati come me da un paese allo sfacelo.
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